“G8: DIAZ, ASSOLTI I VERTICI DELLA POLIZIA
di Chiara Carenini (ANSA) 2008-11-14 11:14 http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_817005833.html
GENOVA – Undici ore di camera di consiglio per un sentenza che chiude, dopo quasi otto anni, quella che e’ stata definita una delle pagine piu’ nere della democrazia in Italia: i pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Sono stati inflitti 35 anni e 7 mesi di reclusione totali, in gran parte condonati. Tredici condanne, sedici assoluzioni, tra le quali tutti i vertici della Polizia mandati a giudizio.
Scuola Diaz, era il 21 luglio 2001, a poche ore dalla morte del giovane Carlo Giuliani: le botte, gli insulti, le calunnie e gli atti falsi attraversarono quella notte e le stanze di quella scuola come una tempesta. In quelle aule, oltre 90 ragazzi pestati, insultati e calunniati. In molti erano in tribunale, stasera. Gli stessi che hanno ascoltato in silenzio il nome dei condannati (tutti i poliziotti del VII nucleo del Reparto Mobile di Roma che entrarono alla Diaz al comando di Vincenzo Canterini) e che hanno urlato ‘vergogna, vergogna’ quando hanno capito che il tribunale ha assolto i ‘vertici’, la ‘catena di comando’. Un processo complesso, condotto sul filo del codice che vuole la responsabilita’ penale strettamente personale, un processo sofferto per il ripetersi delle immagini dei pestaggi, del sangue, delle umiliazioni. E ancora, episodi dai contorni ambigui ricostruiti per dar loro concretezza – come quello delle molotov e delle coltellate al poliziotto -, (…). Molti sono presenti: Mark Covell, il giornalista inglese che fini’ in coma per i calci e i pugni alla testa, e Haidi Giuliani, la mamma di Carlo; ci sono le ragazze che si trovarono gli occhi tumefatti e Vittorio Agnoletto, europedutato di Rifondazione comunista, ex leader del Genoa Social Forum.
La lettura del presidente Gabrio Barone e’ lenta, scandita, puntuale. Non scioglie pero’ l’ ansia e il nervosismo di un’aula che aspetta le condanne come un risarcimento morale e finanche politico. Un’aula che dimostrera’ alla fine di non sopportare la parola ‘assolto’. Piovono urla e fischi, dichiarazioni di fuoco, i carabinieri in servizio d’ordine attenti ma discreti, i pm che non commentano a caldo, le difese dei condannati che ripetono ‘appelliamo, appelliamo’. In fondo all’ aula, in silenzio, e’ sempre rimasto Alfredo Fabbrocini, dirigente della squadra mobile di Parma. Per lui, i pm prima chiesero al giudice l’ archiviazione, poi in tribunale l’ assoluzione. Una tesi che il tribunale ha accolto in pieno. Se n’e’ andato senza commentare. (…) un altro legale, Marco Corini, difensore del capo dell’anticrimine Franco Gratteri, spiega meglio: ”Mi pare che il processo abbia dimostrato il fallimento del teorema che voleva una sorta di complotto di tutta la polizia. Ha dimostrato che ci possono essere dei violenti, che ci possono essere degli esaltati, ma che questi sono isolabili e le responsabilita’ sono personali e non si possono fare condanne per responsabilita’ istituzionali”.
Che con la sentenza di Genova cada il teorema di un complotto ordito dai vertici della polizia e’ convinto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che pero’ rimanda altri commenti alla lettura della sentenza per quanto riguarda le condanne degli agenti: ”Non vorrei – dice – che la decisione fosse stata ingenerosa nei loro confronti”.
Il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini si dice ”lieto che la giustizia ordinaria riconosca una verita’ nota a tutti gli italiani e cioe’ che al vertice della polizia di stato ci sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni”, mentre (…) Maurizio Gasparri, parla di ”ridimensionamento di una violenta campagna” contro la polizia.
Da Verdi, Rifondazione e no global si alza un coro amaro: per Haidi Giuliani ai giudici ”e’ mancata dignita’ e coraggio”, per Vittorio Agnoletto ”e’ stata sancita l’impunita’ delle forze dell’ordine” e quella di oggi ”e’ stata una giornata tra le piu’ tristi d’Italia”; Diliberto commenta ”pagano sempre i sottoposti, mai i capi”.
A sorpresa, Forza Nuova si schiera con loro e denuncia come ”vergognosa” la sentenza, come ”intoccabili i vertici della polizia e dei servizi in Italia”.
(ANSA) – http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_817009835.html)
GENOVA – La mattina del 22 luglio del 2001 chi vide la scuola Diaz dopo l’irruzione notturna della polizia definì quei locali come torturati dal passaggio di un tornado, (…) Il bilancio complessivo fu di 66 feriti e 96 fermati. (…) A dimostrazione della necessità del blitz la polizia esibì subito dopo le molotov, le spranghe, i coltelli e le tute nere che, venne detto, erano state trovate nella scuola durante la perquisizione. L’intervento, fu spiegato, si rese necessario anche perché una volante che passava di fronte era stata colpita da un lancio di pietre.
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Tutti però dimenticano di citare gli atti del processo con cui si comprova la presenza di spranghe , moltov, divise nere, ecc. ma che furono portate dagli stessi agenti all’interno dell’edificio.
Su Carlo Giuliani personalmente ho impresse nella mente le immagini di quel brutto momento. Bruttissimo momento. Ritengo, però, che manifestare destreggiado in aria un estintore sia una forma “democratica” decisamente inusuale…in un contesto del genere, poi…E’, e resterà, sicuramente una brutta pagina della storia italiana.
Sulla sentenza dico solo che non mi stupisce. Prevedibile. Mezza Polizia, ivi presente (a Genova), meritava di essere arrestata, anche per i GAS LACRIMOGENI (che una commissione scentifica ha dimostrato essere anche cancerogeni) sparati sul corteo dei liberi cittadini (fra cui nonni genitori e bambini) (cosi come narratomi da un mio amico li presente) , mentre a 1 km i veri Black Block sfasciavano tutto, indisturbati.
Sulle responsabilità delle istituzioni condivido l’affermazione di Diliberto.
Su Forza Nuova credo che l’intervento è già intrinso di significati e riflessioni.
Infine rimando al mio post “DEMOCRAZIA MODERA (parte 2)” per le considerazioni in merito ad un modus operandi che ritengo essere ormai più che testato, anche con successo, si dagli anni ’60-’70.
(https://lucber.wordpress.com/2008/11/11/democrazia-moderna-parte-2/)